Bastarde di Francia. L’angelo e la vergine di Alessandra Giovanile e Virna Mejetta – Piemme

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Che quell’uomo di quarant’anni si fosse infatuato fino a quel punto aveva dell’incredibile. “È da quando l’ho incontrata a Parigi: mi avrà fatto un maleficio?”

Dopo il successo di “Bastarde di Francia. La figlia del cardinale” (la mia recensione QUI), tornano in libreria Alessandra Giovanile e Virna Mejetta con “Bastarde di Francia. L’angelo e la vergine” pubblicato sempre da Piemme.

In questo secondo volume denso di avvenimenti, di intrighi politici e di personaggi di ogni tipo, seguaimo le vicende di Madeleine, nipote del cardinale Richelieu, che viene data in sposa a un “marito fantoccio” e inviata contro la sua volontà in Savoia come “favorita” del Duca Vittorio Amedeo svolgendo un ruolo cruciale di pedina politica per la delicata pace tra la Francia e la Savoia stessa.

Contestualmente in questo secondo volume emerge un’altra protagonista che nel primo libro era rimasta sullo sfondo come un personaggio misterioso: si tratta della contessa Cécile de La Baume liberata dai Moschettieri del Re dalla terribile prigionia che l’ha vista reclusa in un forte sull’oceano per oltre tre anni…

Siete un mostro. Un mostro con l’aspetto di un angelo. D’altronde non sono state disegnate così le peggiori peccatrici?

L’angelo e la vergine sono loro: Cécile e Madeleine, due facce della stessa medaglia, due personaggi speculari che hanno in comune il destino di essere entrambe delle pedine nelle mani del Re di Francia, Luis che a sua volta è alle prese con numerosi intrighi di palazzo, molti creati da Maria de Medici, la Regina Madre che non approva il suo regno…

Le sottotrame del libro sono davvero tante così come pure i personaggi secondari, ma in questo secondo volume ogni tassello sembra andare al suo posto e anche la narrazione alternata tra la prima persona e la terza persona singolare è sempre più fluida e avvincente.

Il libro è come se idealmente fosse diviso in due parti: una ambientata a Parigi con protagonista Cécile e l’altra con Madeleine ambientata in Savoia. Cécile è una donna che ha sofferto molto e che fatica a rinetrare nella vita normale di una contessa, cerca di indagare sull’assassinio di suo padre e si ritrova innamorata di Bayeux, uno dei Moschettieri che l’ha liberata.

Bayeux è insieme a Olivier uno dei moschettieri più affascinanti, e ovviamente è un donnaiolo che sa bene come conquistare il cuore di una dama. Riusicrà a fare breccia anche nel cuore diffidente di Cécile?

Il vero colpo di scena del romanzo ce lo offre Madeleine e i suoi giorni in Savoia… è proprio vero che al cuor non si comanda e lei non crederà a se stessa quando si ritroverà coinvolta più del previsto di fronte alle attenzioni di un Vittorio Amedeo che non ha nulla del personaggio asfissiante e prepotente incontrato anni prima…

Vittorio non era in se’. Aveva creduto di trovare una sciocca dama di corte, non quella vipera a tre teste, nipote del Richelieu. E il cardinale doveva proprio aver indovinato la sua debolezza e aveva manovrato la ragazza perché lo catturasse in una trappola senza fine.

Vittorio Amedeo però è un uomo dal sangue caldo che non accetta di arrivare secondo e ciò vale anche per la donna che lo ha stregato e per la quale ha perso completamente la testa: Madeleine, appunto!

Devo dire che il libro mi è piaciuto tutto dall’inizio alla fine, ma la parte ambientata in Savoia mi ha colpito particolarmente, non solo per la piega che prendono le vicende tra Madeliene e Vittorio, ma anche per i personaggi secondari davvero super intriganti come Madama Cristina e l’abate Scaglia, due figure emblematiche che offrono davvero infinite possibilità!

Madama Cristina è la sorella del Re di Francia nonchè moglie di Vittorio Amedeo che ovviamente non vede di buon occhio la “favorita” di suo marito… vi lascio immaginare… fuoco e fiamme!

L’abate Scaglia, braccio destro di Vittorio, è anche lui un uomo molto affascinante e pieno di risorse…Insomma! Madeleine è circondata da così tanta abbondanza italica da avere dimenticato Olivier, il moschettiere del suo cuore?

Se “Bastarde di Francia. La figlia del cardinale” mi era piaciuto, questo secondo volume è ancora più bello e avvincente e le 800 pagine si leggono davvero speditamente, sia grazie alla scrittura delle autrici che ha fatto un grande salto di qualità, ma anche grazie ai personaggi straordinari, alle ambientazioni che ricordano i romanzi di Dumas e poi cosa di certo non secondaria, grazie all’eccellente ricostruzione storica delle vicende dell’epoca, dei personaggi e delle location!

Si vede che le autrici  non solo sono grandi appassionate del Seicento, epoca in cui è ambientato il romanzo, ma che sono anche davvero preparatissime su tanti argomenti dell’epoca! Personaggi realmente esistiti si sono amalgamanti perfettamente con quelli che sono frutto della loro immaginazione! Cosa volere di più?

Vista l’accuratezza del libro, mi sarei aspettata un finale con una conclusione ben definita almeno per alcune situazioni e invece qui i giochi sono ancora tutti aperti e il libro termina con un finale aperto che ci catapulta verso il terzo volume della serie!

Ho chiuso il libro con la sensazione che ci sia qualche filo invisibile che lega Cécile e Medeleine che vada oltre il loro legame sentimentale con i Moschettieri del Re… credo che le due donne siano unite da uno strano destino… e ho tutta l’intenzione di scoprirlo!

L’unica cosa certa è che nel prossimo volume voglio anzi esigo la testa di Richelieu! E vi assicuro che pur chiamandomi Maria…non sono Maria de Medici! (:D)

Io ero un’assassina, lui era un moschettiere.

Trama: A ognuna di noi è data la scelta tra lasciarsi trasportare dalla corrente e opporre resistenza rischiando di essere distrutta. Parigi, 1631. Cécile de La Baume, liberata dalla terribile prigionia che l’ha vista reclusa in un forte per oltre tre anni, cerca di ricostruire il suo animo afflitto. Ma il ritorno a casa non pone fine ai suoi tormenti: infatti il re, suo tutore dopo la morte del padre, accusa lei e il genitore di tradimento per il loro ingente patrimonio dall’origine ignota. Un amore che potrebbe restituirle serenità non è abbastanza forte per affrontare i chiaroscuri della vita; la mente di Cécile è rivolta a un altro solitario obiettivo: la vendetta contro colui che ha organizzato la sua prigionia. Dall’altra parte delle Alpi, Madeleine Pidoux è giunta a Torino per diventare la favorita del duca Vittorio Amedeo I con l’idea di restare fedele a sé stessa e all’amore che ha lasciato in Francia. Tuttavia, Vittorio Amedeo non sembra l’uomo che l’aveva aggredita due anni prima: è intenzionato a conquistarla. Gli ostacoli in Savoia provengono dalla duchessa Cristina, che mette la giovane in cattiva luce davanti alla corte per timore di perdere il potere a cui tiene più che a suo marito. Cécile è ritenuta un angelo dalle ali infangate, Madeleine la vergine da immolare a un potente, ma non sempre quel che appare è specchio della verità. Tra segreti e bugie, amori appassionati e impossibili, insospettabili spie, maestri del doppio gioco e veleni mortali, un feuilleton di grandissimo fascino e intensità, tra i fasti impareggiabili della corte di Francia e l’austera regalità dei principi torinesi.

Mary Watson

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