Recensione Isola di neve di Valentina D’Urbano – Longanesi

L’ultimo misterioso prigioniero di Santa Brigida, un violino che con gli anni era diventato raro e prezioso, nascosto sull’isola, una donna senza un vero nome, la musica.

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Cinquecento pagine e non sentirle.
Valentina D’Urbano prende per mano il lettore e lo coinvolge in una vorticosa caccia al tesoro alla ricerca di un prezioso violino, un Guarnieri del Gesù dal valore inestimabile, intorno al quale ruota la vita di personaggi indimenticabili dal passato burrascoso…
La narrazione si svolge attraverso l’alternanza di due piani temporali: i protagonisti di oggi, Manuel ed Edith, le cui vicende si intrecciano con quelle di Neve, una ragazzina che negli Anni Cinquanta ha vissuto una storia avvolta nel mistero e che riguarda Andreas von Berger, un violinista detenuto nel carcere sull’isola di Santa Brigida, che ospita uomini condannati per omicidio…
Tutte le vicende presenti e passate si svolgono su due piccole isole “gemelle”, Novembre e Santa Brigida che si trovano sperdute nel Mar Tirreno.
Su Novembre vive un gruppo di pescatori duri e inospitali come la terra su cui sono nati e che sembra risentire dell’influsso negativo della sua “gemella” Santa Brigida…
IMG_1159I personaggi sono caratterizzati in maniera meravigliosa e non si può fare a meno di rimanere affascinati da loro, perfino da Manuel che è quello che all’apparenza sembra il peggiore di tutti… In fuga da se stesso e dal suo passato di alcolista si rifugia sull’isola dei suoi nonni e le sue vicende si scontrano con quelle di Edith, una giovane violinista tedesca, una ragazza fisicamente imperfetta, ma con un carattere molto determinato.
La vera protagonista della storia è Neve, una creatura selvatica e fragile che riesce ad affrontare prove molto dure…

Neve è il nome che mi hai scelto tu, quando eravamo piccole. Dicevi che ero bianca e bionda, che una come me poteva capitare una sola volta nella vita. Proprio come la neve a Novembre.

IMG_1236Anche la figura di Andreas von Berger mi ha affascinato molto ed è decisiva per tutta l’intera storia!
Ciò che accumuna tutti questi personaggi è il loro essere profondamente diversi da quello che sembrano e per questo il lettore non deve cedere alla tentazione di “giudicare” le loro azioni anche se in apparenza possono sembrare atroci, perché la realtà dei fatti è così complessa e articolata che merita di essere conosciuta per intero.
Se il libro parte in maniera un pò lenta, all’improvviso la storia decolla attraverso una serie di colpi di scena che mi hanno tenuto incollata fino alla fine e le cinquecento pagine sono volate in un soffio!!!
A Valentina D’Urbano va riconosciuto il merito di avere creato una storia davvero originale piena di personaggi che colpiscono dritto al cuore e un finale strepitoso che mai mi sarei aspettata, ma che ha soddisfatto appieno tutti i miei interrogativi!

C’era una forza in lei, Manuel se ne rese conto solo in quel momento. Una forza segreta, simile alle rocce irte di Novembre.
L’aveva fatta sopravvivere.

Un romanzo misterioso e inquietante al punto giusto!

**Ringrazio la casa editrice Longanesi per la copia cartacea del libro in cambio di un’onesta opinione sul romanzo**

Isola di neveTrama:
Un’isola che sa proteggere. Ma anche ferire. Un amore indimenticabile sepolto dal tempo. 2004. A ventotto anni, Manuel si sente già al capolinea: un errore imperdonabile ha distrutto la sua vita e ricominciare sembra impossibile. L’unico suo rifugio è Novembre, l’isola dove abitavano i suoi nonni. Sperduta nel mar Tirreno insieme alla sua gemella, Santa Brigida – l’isoletta del vecchio carcere, abbandonato -, Novembre sembra il posto perfetto per stare da solo. Ma i suoi piani vengono sconvolti da Edith, una giovane tedesca stravagante, giunta sull’isola per risolvere un mistero vecchio di cinquant’anni: la storia di Andreas von Berger – violinista dal talento straordinario e ultimo detenuto del carcere di Santa Brigida – e della donna che, secondo Edith, ha nascosto il suo inestimabile violino. L’unico indizio che Edith e Manuel hanno è il nome di quella donna: Tempesta. 1952. A soli diciassette anni, Neve sa già cosa le riserva il futuro: una vita aspra e miserabile sull’isola di Novembre. Figlia di un padre violento e nullafacente, Neve è l’unica in grado di provvedere alla sua famiglia. Tutto cambia quando, un giorno, nel carcere di Santa Brigida viene trasferito uno straniero. La sua cella si affaccia su una piccola spiaggia bianca e isolata su cui è proibito attraccare. È proprio lì che sbarca Neve, spinta da una curiosità divorante. Andreas è il contrario di come lo ha immaginato. È bellissimo, colto e gentile come nessun uomo dell’isola sarà mai, e conosce il mondo al di là del mare, quel mondo dove Neve non è mai stata. Separati dalle sbarre della cella, i due iniziano a conoscersi, ma fanno un patto: Neve non gli dirà mai il suo vero nome. Sarà lui a sceglierne uno per lei.

Mary Watson

2 risposte a "Recensione Isola di neve di Valentina D’Urbano – Longanesi"

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